La Sinistra! ha eretto mercoledì una tendopoli per proteggere il monumento all’esercito sovietico di Sofia. Quattro tende e un tendone sono stati montati davanti al controverso monumento. La coalizione extraparlamentare ha anche esposto alcune immagini di monumenti simili in altri Paesi europei. Maya Manolova di The Left! ha dichiarato che sorveglierà le tende.
L’azione fa seguito alla decisione del Consiglio dei Ministri del 2 agosto di cambiare lo status del complesso commemorativo da proprietà pubblica statale a proprietà privata statale, che è ampiamente considerata come un primo passo per procedere con i piani di rimozione del monumento di epoca staliniana dalla sua attuale posizione nel cuore della città, mantenendo solo gli elementi di valore artistico.
“La guerra della destra contro la storia alla vigilia delle elezioni amministrative del 29 ottobre si sta intensificando. È la guerra pietosa di coloro che non hanno argomenti e soluzioni per i problemi attuali, che non hanno una visione del futuro e che cercano di dissacrare e smantellare la storia”, ha dichiarato Manolova. La deputata ha descritto i piani di rimozione del monumento come l’ennesimo tentativo delle forze politiche di destra di condurre le proprie campagne elettorali a spese del Monumento all’Esercito Sovietico.
“La tendopoli rimarrà davanti al monumento fino a quando ci sarà il rischio che venga smantellata”, ha detto Manolova.
Più tardi, i rappresentanti dei gruppi parlamentari Vazrazhdane e BSP per la Bulgaria si sono presentati davanti al monumento.
“Siamo qui per opporci, ancora una volta, ai tentativi sfacciati dei detentori del potere di demolire il Monumento dell’Esercito Sovietico, di demolire qualsiasi monumento in Bulgaria che simboleggi vari periodi della storia bulgara”, ha commentato ai giornalisti Georgi Svilenski, deputato del BSP per la Bulgaria. “Siamo qui per cercare di dire a queste persone di leggere la storia, di rendersi conto di cosa rappresentano questi monumenti e di cosa vogliono demolire, perché demolire il monumento dell’esercito sovietico a questo punto è peggio che essere ignoranti”, ha aggiunto. A suo avviso, la questione viene sollevata in questo particolare momento “per cercare elettori per le elezioni [locali]”. “Se il monumento venisse abbattuto, sarebbe la cosa peggiore: dovrebbero porre fine alla loro esistenza politica perché non ci sarà più nulla da abbattere e, di conseguenza, non ci sarà più spazio per loro in politica”, ha argomentato il deputato.
Ivelin Parvanov, deputato di Vazrazhdane, ha spiegato la presenza dei sostenitori del suo partito con il desiderio di preservare la storia e la sovranità della Bulgaria. “L’esterofilia di certe persone, dettata dall’ambasciata di un certo Paese, non può deformare l’intero skyline della capitale e tutta la nostra storia”, ha commentato. “Un gruppo di burocrati del Municipio non può decidere al posto dei residenti della capitale”, ha aggiunto Parvanov. Ha detto che potrebbe essere indetto un referendum locale sul monumento. Il deputato ha promesso che Vazrazhdane rimarrà in loco fino a quando le autorità locali e i detentori del potere non rinunceranno all’idea di smantellarlo.
Il governatore della città di Sofia, Vyara Todeva, ha dichiarato in un’intervista a BTA che il trasferimento del monumento all’esercito sovietico, che ora è gestito dal governatore regionale, richiede “una lunga procedura di progettazione e autorizzazione”.
La direttrice della Galleria Nazionale Iaroslava Boubnova è stata contattata in merito alla possibilità di trasferire le sculture e i bassorilievi del Monumento all’Esercito Sovietico come mostra permanente al Museo d’Arte del Periodo Socialista della Galleria. La proposta è stata votata dal Consiglio comunale di Sofia il 9 marzo.
